Ciascuno degli empori solidali, ovunque esso sia, ha una sua propria personalità. I locali, l’allestimento ed il clima delle relazioni creano complessivamente qualcosa di unico.
Tutti gli empori solidali hanno in comunue il servizio di distribuzione delle derrate, che avviene consentendo l’accesso da parte degli interessati ad ambienti simili a quelli di un supermercato. Sovente, gli empori solidali sono dotati di un punto cassa, ove controllare e registrare la distinta delle derrate prelevate, confermando l’utilizzo di una parte dei punti mensili.
In alcuni empori, l’assistito viene… assistito di più, mentre in altri si preferisce lasciare le persone maggiormente autonome.
In tutti i casi, l’accesso agli empori solidali inizia con l’accoglienza: l’assistito si reca presso l’emporio in orario d’apertura, tenendo conto di eventuali vincoli specifici sugli orari o addirittura su appuntamento. In questa fase, un operatore dell’emporio identifica l’assistito usando un codice o tessera. L’operatore verifica anche: punti residui, eventuali anomalie o particolarità o segnalazioni. Questo presuppone naturalmente che l’assistito sia stato previamente tesserato e che gli siano stati attribuiti punti mensili, secondo la condizione di indigenza o necessità in cui versa il suo nucleo familiare.
Il passaggio successivo è il giro di prelievo di derrate dagli scaffali dell’emporio. Ecco i 3 principali criteri alternativi adottati dagli empori solidali:
- autonomia: l’assistito effettua autonomamente l’accesso ai locali dell’emporio, in modo analogo ad un giro tra gli scaffali del supermercato;
- accompagnamento: l’assistito gira tra gli scaffali affiancato da un operatore;
- spesa in mano (come dire: “chiavi in mano”): l’operatore recupera le derrate dagli scaffali per conto dell’assistito e prepara la borsa della spesa pronta.
Usando una tabella cartacea da compilare oppure un palmare, i prelievi vengono tracciati e rappresentati in una tabella, indicante: codice della derrata, descrizione e quantità.